Una delle cose divertenti del lavoro indipendente, sia tu un imprenditore o un libero professionista, è che dovrai sempre e per sempre, sviluppare nuovo lavoro, nuove opportunità, come dicono gli anglofoni, nuovo business.
E quali sono gli ingredienti giusti da utilizzare per fare questo sviluppo? Esistono dei fattori che fanno la differenza?
Nella mia esperienza, un’azienda o un professionista possono sviluppare nuove opportunità se esistono almeno questi cinque presupposti.
1. La cultura dell’innovazione
Non è un’ovvietà, ma un requisito. Un’azienda può sviluppare nuovo business se si orienta in direzione di ciò che la mette in condizione di sperimentare e di ricercare soluzioni innovative o modelli di business innovativi.
Legarsi alla produzione che hai sempre fatto senza spostare mai lo sguardo altrove può essere davvero pericoloso.
2. Attitudine alla formazione
Investire in formazione periodica è essenziale per le aziende che vogliono rimanere all’interno del loro mercato, ma ancora di più, per quelle che vogliono espanderlo. Smettere di imparare è pericoloso e controproducente sia per i singoli individui che per le organizzazioni.
3. Velocità nel passare dalla teoria alla pratica
Avere la cultura e spingere in direzione dell’apprendimento non è sufficiente se non ci si mette in condizione di attuare concretamente un piano d’azione. Sempre gli angolofoni lo chiamano “Time to Market”, ovvero il tempo che un’azienda impiega a entrare in un mercato con un determinato servizio o prodotto. Essere troppo lenti spesso significa avere un’organizzazione troppo pesante, in molti casi vecchia o non adeguata agli standard produttivi di oggi.
C’è un vecchio detto, in proposito, che torna sempre utile: “fatto è meglio che perfetto”, perché aspettare di avere un progetto pronto per il rilascio definitivo in tutto e per tutto, non è sempre un a buona idea. È per questo che esistono le versioni Beta.
4. Autocritica positiva
Se la colpa è sempre degli altri allora abbiamo fallito ancora prima di cominciare. Un buon project manager o un buon dirigente, proprio come un buon coach, sanno prendersi le responsabilità e sanno farsi autocritica positiva. Che non vuol dire edulcorare la pillola se qualcosa è andato storto, ma, semmai, saper individuare le aree deboli della strategia scelta e riuscire a proporre una soluzione creativa per risolvere il problema.
5. Umiltà
Eh già. Anche nella più importante delle multi nazionali la caparbietà non deve mai cedere il passo all’umiltà. “Sapere di non sapere”, come diceva Socrate, consente di rimanere aperti a soluzioni inaspettate o punti di vista creativi che possono davvero fare la differenza, indipendentemente dalla persona che li ha formulati.
Poi esistono le abilità tecniche, è vero, le competenze verticali e specifiche su ambiti altrettanto specifici del business di cui stiamo parlando. Tutto vero, ma più importante di tutto sono quelle qualità che fanno la differenza sulle persone.
Persone di valore, umili, disposte a mettersi in gioco, a fare le cose e non solo a parlarne, con il desiderio costante di imparare, sono tutto quello che ci serve per fare vera, autentica e proficua innovazione.